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Ausschnitt aus der Tabula Peutingeriana - Rom

Tabula Peutingeriana – Einzelanzeige

Toponym TP (aufgelöst):

Fluvius Fevos

Name (modern):

Torrente Varàita? [1/2]

Bild:
Zum Bildausschnitt auf der gesamten TP
Toponym vorher
Toponym nachher
Alternatives Bild ---
Bild (Barrington 2000)
Bild (Scheyb 1753) ---
Bild (Welser 1598) ---
Bild (MSI 2025) ---
Großraum:

Italien

Toponym Typus:

Fluss

Planquadrat:

2B4

Farbe des Toponyms:

rot

Vignette Typus :

---

Itinerar (ed. Cuntz):

 

Alternativer Name (Lexika):

 

RE:

 

Barrington Atlas:

 

TIR / TIB /sonstiges:

 

Miller:

Fl` Fevos

Levi:

 

Ravennat:

 

Ptolemaios (ed. Stückelberger / Grasshoff):

 

Plinius:

 

Strabo:

 

Datierung des Toponyms auf der TP:

bislang nicht bestimmbar

Begründung zur Datierung:

Fehlende literarische oder epigraphische Belege.

Kommentar zum Toponym:

Kommentar (Köhner)
a) Lesung und Rekonstruktion des Namens
Fluvius Fevos

b) Moderne(r) Name(n) und Verortung(en)
Der Fluss kann nicht verortet werden.

c) Namensformen belegt bei antiken Autoren
Der Fluss ist nur auf der TP belegt.

d) Datierung der Namensform auf der TP
Der Fluss ist nur auf der TP belegt, sein Eintrag auf der Karte damit bisher nicht bestimmbar.

e) Bedeutung des Toponyms in der Antike
Miller, Itineraria, Sp. 386:
Fl` Fevos, rechter Nebenfluß des Padus bei Susa, vom Mont Cenis her kommend, soll aber links sein.

Desjardins: Seule mention de ce fleuve. La Vraita, selon Mannert, Katancic, Spruner et Menke avec le signe du doute, Kiepert. Forbiger en fait un affluent de droite du Tanaro, le Belbo, sans doute d`après Reichard. On ne voit meme dans la carte du moyen age de Durandi aucun nom de fleuve qui se rapproche de celui-ci: la Vraita s`appelle Varacta et le Belbo Belbus

Bosio: Fl(uvius) Fevos (Torrente Varàita?) TabPeut, II, 4 Il primo affluente a partire da occidente (a sinistra in carta) è indicato come Fl. Fevos; nasce dalla catena appenninica sotto il tracciato tra le poste di Martis e di Segusione e, dopo aver incrociato la strada che unisce le due località, con breve andamento sinuoso sfocia nel Po. L’idronimo in rosso è scritto poco distante dalla sorgente, a cavaliere del fiume (Fl. a sinistra e Fevos a destra) (Fig. 37). Nessuna altra fonte ricorda questo corso d’acqua, né la sua posizione in carta riesce a suggerire una pro-babile localizzazione. Il Fevos, prima di confluire nel Po, incrocia la strada da Susa al Monginevro e per tale motivo Miller giudica errato il disegno riportato nella Tabula e ritiene il Fevos un affluente di sinistra, tenendo anche conto che il tratto iniziale del Padus, la cui sorgente è posta tra le stazioni di In Alpe Graia (Piccolo San Bernardo) e In Alpe Cottia (Monginevro), ripropone il corso della Dora Riparia, lungo il quale si incontrano sia Susa, sia la strada per il Monginevro661. Anche Gribaudi pensa a un corso d’acqua alla sinistra del Po e propone, pur con un punto interrogativo, di riconoscervi il torrente Chisone662, mentre sia Nissen, sia la Tabula Imperi Romani non lo citano; il Fracca-ro invece riporta la lezione della Tabula in destra Po e identifica, ancora tuttavia con un punto di doman-da, il Fevos con l’odierno torrente Varàita663. gesto, con corso parallelo a quello iniziale del fiume padano, scende dalle Alpi Cozie a sud del Monviso e attraverso Sampéyre raggiunge il piano presso la località di Piasco, andando infine a sfociare nel Padus all’altezza di Polonghera. Deschamps, a sua volta, identifica il Fevos con l’attuale torrente Belbo, un affluente di destra del Tanaro, senza chiarire però i motivi di tale lettura664, forse suggerita dalla posizione del fiume nella Tabula: infatti il Belbo nasce dall’Appennino, come il Fevos, in un allineamento sud-nord con Albenga che, allo stesso modo nella Carta, è segnata come mansio Albingauno. Come spesso capita quando vi è un’incertezza, derivata dalla poca coerenza del nostro supporto cartografico con la realtà morfologica, nonché dall’assenza di altre fonti nel merito, è tuttavia sempre il disegno generale fornito dalla Tabula che può fornirci talora la possibilità di una lettura plausibile di quanto altri-menti, senza contesto, rimarrebbe del tutto oscuro. Tenendo quindi presente, nel caso, il sistema fluviale rappresentato dal Po e dai suoi affluenti di destra, si può ritenere che con buona probabilità il Fevos sia da riconoscere nel torrente Varàita. gesto corso d’acqua non attraversa certamente la strada di Susa, ma è da ricordare l’errata posizione del Padus che è fatto scorrere “sopra” (a settentrione nella realtà) Torino e che costringe il compilatore a portare la strada Augusta Taurinorum-In Alpe Cottia “sotto” (a meridione nella realtà) il suo corso, condizionando in tal modo e per questo tratto il disegno idrografico relativo ai suoi affluenti di destra665. Il Varàita poi non nasce dalla catena appenninica, ma lo stesso sviluppo del rilievo alpino e la deformazione in senso longitudinale della Tabula devono aver determinato il disegno del corso del fiume. Tali considerazioni potrebbero trovare conferma nell’importanza che questo torrente doveva avere in epoca romana. Infatti proprio al suo sbocco in pianura si trovava Alpeascum (Piasco), centro rilevante non solo come insediamento, ma anche e soprattutto come stazione della quadragesima Galliarum666. Di qui il rilievo che doveva avere la strada per la valle del Varàita667 e il conseguente suo ricordo nella Tabula.

f) Kommentar zur Einzeichnung auf der TP (Gestaltungsfehler/Folgefehler)
Der Flussname ist in rot an der Quelle, [Mons N.N. 151 ID 3524], eingezeichnet. Der Fluss mündet in den Fluvius Padus

Literatur:

[1] Bosio

[2] Desjardins, Table, p. 85, col. 1, no. 61.

[3] Miller, Itineraria, Sp. 386.



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Letzte Bearbeitung:

12.11.2025 17:16


Cite this page:
https://www1.ku.de/ggf/ag/tabula_peutingeriana/einzelanzeige.php?id=2497 [zuletzt aufgerufen am 14.11.2025]

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