deutsch englisch spanisch französisch italienisch
Ausschnitt aus der Tabula Peutingeriana - Rom

Tabula Peutingeriana – Einzelanzeige

Toponym TP (aufgelöst):

Fluvius Varvsa (Fluvius Varusa)

Name (modern):

Stura di Demonte-Tanaro? [1] / Varva [3]

Bild:
Zum Bildausschnitt auf der gesamten TP
Toponym vorher
Toponym nachher
Alternatives Bild ---
Bild (Barrington 2000)
Bild (Scheyb 1753) ---
Bild (Welser 1598) ---
Bild (MSI 2025) ---
Pleiades: https://pleiades.stoa.org/places/383785
Wikipedia 383786
Großraum:

Italien

Toponym Typus:

Fluss

Planquadrat:

2B5

Farbe des Toponyms:

rot

Vignette Typus :

---

Itinerar (ed. Cuntz):

 

Alternativer Name (Lexika):

 

RE:

Varusa

Barrington Atlas:

Stura fl. (39 B4)

TIR / TIB /sonstiges:

 

Miller:

Fl` Varvsa

Levi:

 

Ravennat:

 

Ptolemaios (ed. Stückelberger / Grasshoff):

 

Plinius:

Flumen Stura (3,118)

Strabo:

 

Datierung des Toponyms auf der TP:

frühe Kaiserzeit (einschließlich Flavier)

Begründung zur Datierung:

Setzt man den Varus mit dem bei Plinius genannten Stura gleich, ist sein Eintrag auf der Karte spätestens kaiserzeitlich zu datieren.

Kommentar zum Toponym:

Kommentar (Köhner)
a) Lesung und Rekonstruktion des Namens
Fluvius Varusa

b) Moderne(r) Name(n) und Verortung(en)
Stura di Demonte-Tanaro? [1] / Varva [3]

c) Namensformen belegt bei antiken Autoren
Der Fluss ist in dieser Form nur auf der TP belegt, Scherling setzt ihn mit dem bei Plinius genannten Flumen Stura (Plin. nat. 3,118) gleich, vgl. [5].

Nicht zu verwechseln mit dem Stura in Barrington Atlas 39 A3, dem heutigen Stura di Lanzo, einem von Norden kommenden linken Nebenfluss des Po.

d) Datierung der Namensform auf der TP
Der Fluss ist in der Form Varusa nur auf der TP belegt, wird von Scherling jedoch mit dem bei Plinius genannten Stura (Plin. nat. 3,118) gleichgesetzt. Siehe ausführlich dazu [1].

e) Bedeutung des Toponyms in der Antike
Miller, Itineraria, Sp. 387:
Fl` Varvsa bei Aug. Taurinorum mündend; j. Varva, vom Monte Viso herkommend

RE: Varusa
Nach Tab. Peut. ein rechter Nebenfluss des Po unterhalb von Turin, wahrscheinlich die heutige Stura, die westlich von Casale mündet. Kiepert FOA XXIII; Text p. 6. [Karl Scherling]

Nissen I 185: Bei Turin ist der Po 160m breit. Er hat hier bereits eine Meereshöhe von 137,40m erreicht, die Neigung beträgt 0,48:1000. Die Stura führt ihm die Gewässer der dreit Alpenthäler zwischen Roche Melon und Monte Levanna zu. Sie hat 70 km Länge, ein Gebiet von 960km² (17 M²), davon 199 km² eben, und einen mittleren Abfluss von 40 Cubikmeter.

Nissen II 163: Taurini - ursprünglich bedeutet ihr Name die Gebirgsbewohner und wird [...] später erscheint er auf das Volk beschränkt das vom Clusone an die Thäler des Duria Dora Riparia Stura (Plin. III 118 Geogr. Rav. IV 36 Ennod. carm. I 1,39) Stura (I 185) und Orgus bis zur Einmündung dieser Flüsse in den Po bewohnte. [...]

Laut Bosio handelt es sich um einen Nebenfluss des Tanarus, der seltsamerweise breiter bezeugt ist als der sonst wenig genannte Stura, aber auf der TP nicht genannt wird, vgl. [1].

f) Kommentar zur Einzeichnung auf der TP (Gestaltungsfehler/Folgefehler)
Der Fluss entspringt aus dem [Mons N.N. 151 ID 3524] und mündet in den Fluvius Padus

_________________________________
Bosio:
Fl(uvius) Varusa (Stura di Demonte-Tanaro?) TabPeut, II, 5 Un’altra difficile identificazione ci propone questo fiume (scritto in rosso a cavaliere della sorgente) che nasce sempre dalla catena appenninica e con anda-mento appena serpeggiante, passando a destra (oriente) della vignetta di Augusta Taurinorum, raggiunge il Po presso il tratto stradale che collega tale centro a Eporedia (Ivrea) (Fig. 37). Anche per esso non si trova citazione in alcuna fonte e pertanto il suo riconoscimento sul terreno risulta controverso. Miller, forse per un richiamo toponomastico e non tenendo conto del disegno idrografico offerto qui dalla Tabula, pensa all’insignificante torrente Varva, che nasce dal Monviso e dopo breve corso confluisce nel Po [678: Miller 1916, c. 387]; Scherling preferisce la piccola Stura che si congiunge al Po a occidente di Casale Monferrato [679: Scherling 1955, Varusa, c. 429]; Deschamps, poi, ritiene che con Varusa gli antichi intendessero la Stura di Demonte, affluente del Tanaro [680: Deschamps 1964, c. 1314]. Tuttavia queste ipotesi non portano argomenti validi a comprova e rendono, se possibile, più confuso il problema. Ora, guardando però a quanto fin qui si è detto sulla situazione idrografica riportata dalla nostra Carta in questo settore geografico e alla posizione di questo corso d’acqua, si potrebbe, pur con una cautela d’obbligo, vedere con più favore la proposta di Deschamps ovvero Stura di Demonte e Tanaro insieme. Infatti la Stura in questione, che nasce presso il colle della Maddalena e sbocca in pianura all’altezza di Borgo San Dalmazzo, dopo aver toccato Cuneo entra nel Tanaro presso Cherasco. Si tratta dunque di un subaffluente del Po e questo verrebbe a contrastare con il disegno della Tabula che mostra il fiume sfociare direttamente nel corso padano. Si è già tuttavia considerato come la Carta spesso unifichi in un solo corso d’acqua l’affluente e l’alveo maggiore: basti pensare, per esempio, al Fl. Victium (torrente Elvo-fiume Sesia), al Fl. Cleusis (fiume Chiese-fiume Oglio), al Fl. Frigid’. (fiume Vipacco-fiume Isonzo)681. E, nel nostro caso, il motivo per il quale la Stura di Demonte, di cui non abbiamo notizia da parte degli antichi [682: Plin nat. 3,118: Alpium vero Sturam, Orgum…), qando parla della Stura, si riferisce all`affluente di sinistra del Po. Così pure Ennodio (Carm. I, 1 / CCXLV / 39: Duria nam, Sessis torrens vel Stura vel Orgus) e l`Anonimo Ravennate (IV,36).], sia stata preferita al Tanaro, ben conosciuto invece nell’antichità683, può essere probabilmente spiegato con l’importanza della valle della Stura in epoca romana. Infatti si accompagnava al corso di questo fiume la strada romana diretta al colle della Maddalena684; inoltre all’imbocco della valle, nell’odierna località di Borgo San Dalmazzo si ubicava il municipium di Pedo, stazione della quadragesima Galliarum685, che richiama le altre che si trovavano sul Varàita (Fl. Fevos) ad Alpeascum e sul Màira (Fl. Latis) a Forum Germanorum, al confine dell’Italia augustea. Per quanto riguarda poi l’idronimo Varusa, questo deriva da una base idronimica molto diffusa *war/”acqua” 686 e richiama qui il fiume Var (Varus) che ha le sue sorgenti sul versante opposto a quello dal quale deriva la Stura di Demonte.

Literatur:

[1] Bosio

[2] Desjardins, Table, p. 85, col. 1, no. 64.

[3] Miller, Itineraria, Sp. 387.

[4] Nissen I 185. II 163.

[5] Scherling, Karl, Varusa, in: RE VIII A.1 Sp. 429.

   [Standard-Literatur-Liste im PDF-Format]

Letzte Bearbeitung:

12.11.2025 20:51


Cite this page:
https://www1.ku.de/ggf/ag/tabula_peutingeriana/einzelanzeige.php?id=2504 [zuletzt aufgerufen am 14.11.2025]

Impressum Datenschutzerklärung